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VHELADE - La mia vita è questo, calma e tempesta insieme.

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Affascinante, enigmatica, voce di velluto... Il suo nome è Vhelade Bale Mura, la cantante che ha affiancato Piero Chiambretti da oltre dieci anni. Le labbra carnose, gli occhi neri profondi e penetranti, la voce suadente e di seta, completamente diversa da tutte le altre che si vedono in giro.

VHELADE - Ho iniziato a lavorare con Piero Chiambretti quasi undici anni fa, ho partecipato alla sua trasmissione Marchette per quattro anni, poi Chiambretti Night per tre anni e poi gli ultimi due programmi che si chiamavano Supermarket e Grand Hotel Chiambretti nel quale però io e il mio socio abbiamo usato i pezzi che abbiamo creato con la nostra etichetta, le canzoni più belle di Sade in chiave elettronica.

URLOPOP - Come mai Sade? Per chi non la conoscesse Sade è la solo artist di maggior successo della storia della musica britannica con centodieci milioni di dischi venduti!

VHELADE - Un po’ perché é la mia cantante preferita e perchè Chiambretti a un certo punto dopo sette anni di collaborazione dove cantavo le canzoni degli altri mi disse - bene, adesso cosa vuoi fare... e io ho gli dissi - voglio interpretare Sade-. La differenza principale è che adesso interpreto dei pezzi arrangiati da me e il nostro lavoro di studio lo porto in trasmissione…

URLOPOP - Fai tutto tu dalla A alla Z?

VHELADE - Si, faccio tutto io.

URLOPOP - Qual è stata la tua formazione musicale?

VHELADE - Sono figlia d’arte, ho avuto una formazione varia, mio papà è un musicista, coreografo ma anche cantante break, blues, afro; mia madre invece è appassionata di musica elettronica, d’altronde abita ad Ibiza. Mia madre all’epoca era fidanzata con un personaggio molto importante del circo ed io essendo bambina ero per forza obbligata a seguire le attività di famiglia, così mi sono immersa anche io in questa vita imparando l’arte del trapezio e del contorsionismo. Ho iniziato ad otto anni, mentre il mio ultimo tour da trapezista l’ho fatto a diciassette anni, più di dieci anni fa!

URLOPOP - Perchè non hai proseguito con il circo?

VHELADE - Non ho voluto continuare perché ho iniziato a lavorare come cantante a tempo pieno con un gruppo gospel americano itinerante. Avevo quindici anni all’epoca, loro mi dissero - vieni a far parte di questo gruppo, - erano in cinque ed erano dei professionisti veri. Lì ho capito che quella era la mia strada, anche se parallelamente frequentavo la scuola e più tardi l’università.

URLOPOP - Come sei finita al Chiambretti Night?

VHELADE – Facevo già la cantante, un giorno la mia manager mi disse – guarda che cè Piero Chiambretti che sta cercando dei personaggi per fare Chiambretti gospel, un gruppo gospel all’interno del suo programma. Io ero in Sardegna e non avevo onestamente tanta voglia di muovermi per fare questo provino, invece poi ci andai e sono stata presa per fare la comparsa fondamentalmente, anzi facevo finta di cantare. Dopo un paio di puntate mi sono fatta avanti e ho detto a Piero – io, sono una cantante, cos’è questa storia? Io devo cantare! - E lui - ok, allora canti una canzone!

Dopo 10 anni ho avuto un ruolo diverso, la possibilità di esprimere quello che sono. Per quattro anni facevo le sigle d’apertura e di chiusura, cantavo le mie canzoni all’interno del programma, però era sempre un po’ come una sorte di scuola, impari delle canzoni e le interpreti ma non canti i tuoi arrangiamenti. A un certo punto io stavo in studio e basta e poi andavo solamente a lavorare dentro la puntata, mi sono detta non posso più dare l’energia a qualcosa, ad una entità, ad un progetto che non è il mio! Ho detto a Piero, - grazie di tutto ma io devo camminare con le mie gambe, ho sentito che quel percorso era finito.

URLOPOP - Com’è la vita di Vhelade dopo Chiambretti night?

VHELADE - Ci sono settimane o mesi quando lavori di più e momenti quando lavori di meno. Probabilmente questo è il periodo più florido e felice della mia vita, sto lavorando tanto e sono orgogliosa dei risultati che stanno arrivando e soprattutto per la prima volta nella mia vita è tutto merito mio. Ho deciso che non voglio stare sulle spalle di nessuno. Per il mio essere questo è la cosa più importante.

URLOPOP - Dove abiti?

VHELADE - Sono nata e abito a Milano, ma afro-sarda di origine: padre congolese e madre cagliaritana. Sono Milanesissima, non si direbbe (ride)! Mi considero una cittadina del mondo. Ho voluto fare questo disco e chiamarlo Afro-Sardo proprio perché sono italiana ma sono nera. Purtroppo siamo in un paese molto fascista e parecchio indietro rispetto alle altre metropoli europee, devo sempre spiegare alla gente da dove arrivo e quello che sono. Preferirei che il mio popolo fosse un po’ più “smart”. Ci vorranno altri duecento anni perché cambino le cose. Comunque noi siamo dei ponti per innescare questo cambiamento nelle persone.

URLOPOP - Cosa ne pensi del razzismo?

VHELADE - Il razzismo di per se è una cosa obrobriosa e condannabile, con la quale ho a che fare da quando sono nata. Nascere in un altro paese ed emigrare in Italia è ben diverso che nascere qua e sentirsi dire fin da piccoli “torna nel tuo paese”. La cosa è parecchio triste.

URLOPOP - Dove vivono i tuoi genitori?

VHELADE - Mia madre vive ad Ibiza, mio papà invece abita a Riccione.

URLOPOP - Parliamo di stasera. Ci troviamo Alletorri caffè nel cuore di Jesolo, tra poco ti esibirai con la tua performance. Che cosa ascolteremo?

VHELADE - È un percorso all’interno di tutto ciò che mi piace: Jazz, Blues, Chillout, per poi passare a qualcosa di Funk e anche Disco.

URLOPOP - Che rapporto hai con le discoteche?

VHELADE - Sono stata cresciuta da una madre che lavora con le discoteche. Lei organizza eventi, è una performer. Sono cresciuta in discoteca e in passato vi ho lavorato anch’io, però adesso molto meno. Ho fatto anche la vocalist. Peccato che non ci sono i fonici bravi e ogni volta che lavoravo in discoteca mi spaccavo la voce! Nonostante in discoteca si guadagni bene, ho preferito lasciar stare e fare altre cose, come live e farmi accompagnare da musicisti. Mi piace la musica elettronica, adoro ballare, vado a Berlino, ad Ibiza anche agli after, anche se cerco di limitare queste cose per riguardare la voce. Fosse per me starei sveglia tutto il tempo e ballerei e canterei come una pazza!

URLOPOP - Cosa ne pensi dei talent show?

VHELADE - Secondo il mio punto di vista i talent show hanno rovinato e stanno rovinando la musica. Come fenomeno li apprezzo e mi divertono, un po’ come mi divertiva la Corrida.. Ma da qui a strumentalizzare la musica e farla diventare un business, prendere delle persone e programmarle al successo è come mettere i carro davanti ai buoi. Non puoi costruire qualcosa se non cè una storia dietro. Non si fa altro che abbassare il livello culturale e togliere fantasia ed immaginazione. Sono contro questo pre-confezionamento della musica. È da quand’è che lavoro in televisione che mi propongono dei talent show, mi hanno detto che sono l’artista perfetta, anche troppo per questo paese. Io invece sono così traumatizzata da queste cose da aprire la mia etichetta discografica Verigo Music così a costo di mangiare pane e patate posso fare la mia musica senza costrizioni!

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