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Filippo Nardi - Work Hard, Play Hard!

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E’ stato uno dei protagonisti della seconda edizione del Grande Fratello. Stiamo parlando di Filippo Nardi, storico concorrente della seconda edizione del Grande Fratello, nato a Londra ma di origini italiane, famoso per aver litigato con la produzione per un pacco di sigarette che non sono state messe a sua disposizione, perché il budget settimanale dei concorrenti venne sforato.

Per incontrarlo siamo andati a Trieste, una delle città italiane più affascinanti, per sapere qualcosa di più sulla sua storia, la sua vita privata e giustamente la musica che è il suo lavoro principale. Oggi, dopo molta televisione - in cui spicca la partecipazione a "Le Iene" - fa il dj.

Un artista poliedrico Filippo Nardi aka UNCLE DOG non dorme sugli allori del suo passato televisivo.

Anche se non possiamo negare che è ancora molto conosciuto per il suo veloce passaggio al Grande Fratello non dobbiamo dimenticarci che è stato anche resident al Pacha e in tanti altri locali. Ma cosa sta facendo adesso Filippo Nardi?

URLOPOP – Ciao Filippo, siamo felicissimi di averti con noi oggi. Per chi ancora non ti conosce presentati ai lettori!

FILIPPO – Mi chiamo Filippo Nardi. Sono il figlio di una donna nata a Londra da genitori ebrei di nazionalità polacca e ucraina scappati dai nazisti, mentre mia nonna è araba e mio padre è fiorentino. Mia madre è andata a studiare all’accademia delle belle arti a Firenze, era in affitto da mia nonna, cosi' ha conosciuto mio papà. Una volta sposati sono tornati a Londra, infatti io sono nato lì, sono cresciuto nel centro della capitale.

URLOPOP – Fino a che età hai vissuto a Londra?

FILIPPO – Ventisei anni, là ho fatto le scuole, i primi lavori…

URLOPOP – Come mai sei finito in Italia?

FILIPPO – Ci venivo spesso in vacanza, per trovare la famiglia di mio padre. Poi nel ‘96 mi sono stancato del lavoro che stavo facendo a Londra e preso da un momento di scontentezza, sono venuto in vacanza in Italia. Da allora non sono più tornato indietro.

URLOPOP – Una volta trasferito in Italia che cosa hai fatto?

FILIPPO – Ho preso in gestione una scuola di Windsurf in Toscana, mentre d’inverno andavo a fare la stagione in montagna per lo snowboard. Completamente l’opposto della vita che facevo a Londra. Là ero in giro tutte le sera, ed avevo solo tre priorità, lo sport, la fidanzata e la musica. Quando vivevo a Londra spendevo tutti i miei soldi in dischi, in quel periodo c’era un fiorire di molti generi musicali, hip hop, house, reggae, rock, di tutto! Ogni sera potevi andare a vedere un concerto di un gruppo diverso! Proprio in quel periodo i miei amici mi chiamavano per suonare i miei dischi alle loro feste. Poi ho fatto la mia prima produzione musicale per la Virgin Records nell’88. Al tempo dovevi avere un idea, andare in studio, il tempo era limitato perché era tutto su nastro, oggi è tutto diverso! Le mie prime esperienze come dj le ho fatte facendo le aperture a Paul Anderson, che secondo me è stato il primo dj house in Europa. Poi ho fatto tutti i rave a Londra, quelli famosi, si chiamavano sunrise, ho lavorato a “The WeG”, “The Heaven” con Mark Moore quello di S’Express, poi ho fatto una stagione ad Ibiza nell’89 della quale ricordo molto poco…
Poi dall’88 al ‘96 la musica è diventata molto commerciale e mi sono un po’ stufato, sono venuto in Italia in moto per fare un po’ di mare e non sono più tornato indietro.
Ho venduto la mia casa a Londra e ne ho presa una qua in Italia.

Una sera del 2001 ho visto una pubblicità con il numero da chiamare per poter partecipare alle selezioni per il Grande Fratello, programma che mi ha sempre interessato dato che sono un appassionato di comunicazione. Tre anni prima avevo visto in tv la prima edizione inglese. Ho telefonato e dopo una serie di provini mi hanno preso. Poi il resto lo sanno tutti, mi sono incazzato ed ho mandato tutti a cagare!

URLOPOP – Ma come mai ti sei incazzato??

FILIPPO – Sono stato solo dieci giorni nella casa, ma ne avevo capito il meccanismo, la regia doveva continuamente provocarti per avere una reazione. Probabilmente quelli della regia si aspettavano che io fingessi di voler uscire, invece io quando mi arrabbio non fingo, me ne vado via veramente! Si aspettavano che avrei fatto qualsiasi cosa pur di restare in televisione, in effetti in Italia molta gente farebbe qualsiasi cosa pur di restare in televisione. Io no! Poi è nato questo meccanismo di andare ospite nelle discoteche a firmare autografi, che mi sembra primo di essere un ladro e secondo una stupidità totale!

Una sera ero a cena in un locale a Milano con Coccoluto alla consolle, lui ha messo un disco che io suonavo nel ’87, Happy song or dance by Plasure Boys X Records. Io gli dissi che la conoscevo e lui mi disse “dato che sei spesso in discoteca come ospite, perché non inizi a suonare??” Il problema è che mi mandavano nei locali super-commerciali e il pubblico restava stupito “che novità Filippo Nardi sa fare anche il DJ!”. In italia cè un po’ la mentalità che prima di andare in tv eri un incapace buono a nulla.

Dopo un po’ ho ripreso a suonare, ho fatto tantissime produzioni, seguo una linea mia che si basa sulla qualità!

URLOPOP – Che tipo di musica suoni?

FILIPPO – Io suono musica house tradizionale, molto americana ed elegante, così dicono… Anche se non va molto di moda!

URLOPOP – Qual è la caratteristica più importante che dovrebbe avere un dj al giorno d’oggi?

FILIPPO – Il primo compito di un dj è far divertire la gente ed avere uno stile che si adatti al pubblico. In molte serate io metto dei dischi che so che piacciono al pubblico e un po’ di dischi che piacciono a me.

URLOPOP – Sono passati quindici anni dalla tua partecipazione al Grande Fratello, eppure il pubblico ti associa ancora a quella figura. Cosa ne pensi a riguardo?

FILIPPO – Purtroppo è così! Anche se posso dire che io mi considero un po’ un artista, perché faccio produzioni, originali e non. Provengo da un periodo quando non era nemmeno necessario vedere il dj nel locale, l’unica cosa che contava era la musica! In passato i locali vendevano l’atmosfera del locale, della quale la musica del dj ne era parte. Se tu sei di New Jersey e suoni soulful house in un locale pieno di gente di colore è normale che vada tutto bene, ma non puoi pensare di proporre la medesima musica a Reggio Calabria dove sono abituati ad ascoltare techno. La colpa è dei direttori artistici. Oggigiorno non ci sono più validi direttori artistici.

URLOPOP – Secondo te qual è il genere che va per la maggiore oggi in Italia?

FILIPPO – Sicuramente commerciale. Anche al Cocoricò suonano commerciale, tutta roba che si vende facilmente, Ralf è commerciale, Tiësto è commerciale, tutti gli artisti che suonano ad Ibiza fanno commerciale. Ibiza dovrebbe essere il posto più underground, invece tutti suonano la stessa roba che fa schifo ed è commerciale. La musica house deriva da un movimento underground, è l’evoluzione della disco. Solo chi ha vissuto la musica negli Stati Uniti o in Inghilterra può apprezzarne veramente l’evoluzione. Con la differenza che in Inghilterra c’era anche il reggae e i ritmi caraibici che negli Stati Uniti non c’erano. Oggigiorno c’è più possibilità di fare ricerca, però paradossalmente la gente ne fa meno, se uno vuole sapere qualcosa sulla musica house basta che guardi su un iphone. Mentre ai miei tempi ci si doveva informare e cercare i dischi. Forse oggi la gente è diventata pigra, forse ai giovani d’oggi manca la curiosità.

URLOPOP – Parlaci della tua esperienza su MTV.

FILIPPO – Lavorare per MTV al programma “Loveline” è stata un esperienza molto divertente e utile. Insieme a Camila Raznovich abbiamo cercato di togliere un tabù, parlando di sesso in televisione. Se ci fai caso sulla tv nazionale non sentirai mai la parola pene, mentre noi ne abbiamo parlato in modo ironico ma serio. Io ho partecipato a tre stagioni del programma.

URLOPOP – E a riguardo dell’esperienza alle Iene, cosa puoi dirci?

FILIPPO – È stata una bella esperienza. Io ero pronto a chiudere con la televisione, ma mi hanno chiesto se volevo provare a partecipare a questo programma e io ho detto di si! Fare il giornalista è un lavoro veramente impegnativo. Per cinque minuti di servizio bisogna lavorare ore ed ore. Quel programma ha fatto il suo corso, ormai tutti sappiamo di fatti da denuncia che il programma ha reso pubblici, ma nessuno fa niente. Quando hai fatto vedere per la quindicesima volta che i produttori ci provano con le ragazze la gente perde interesse. Si dovrebbe fare un programma che racconti come mai nessuno fa niente per migliorare le cose!

Per le Iene facevo l’inviato per i servizi un po’ più scherzosi, però sempre scritti con intelligenza, gli autori del programma sono molto intelligenti. È la televisione italiana che non è intelligente, anzi fa proprio cagare!

URLOPOP – Hai ancora rapporti con qualcuno di quel periodo?

FILIPPO – Si, con Enrico Lucci, ogni tanto lo sento, è una brava persona.

URLOPOP – E dai tempi del Grande Fratello?

FILIPPO – No. Ma d’altronde ci sono stato solo dieci giorni! No mi ricordo neanche chi c’era con me.

URLOPOP – Molti di quell’edizione sono stati dimenticati dal pubblico, che ne pensi?

FILIPPO – Il problema dei partecipanti al grande fratello è che sono andati là per diventare famosi. Io non sono andato là per diventare famoso. È ridicolo che una persona diventi famosa perché ha dimostrato un emozione reale, ciò dovrebbe essere una cosa naturale, che senso ha diventare famoso perché sei te stesso? C’è da dire che al GF non è facile essere se stessi, anche nella vita normale non è sempre facile essere se stessi! Io mi impegno ogni giorno.

URLOPOP – Che progetti hai in corso?

FILIPPO – Non molto, il paese sta prendendo una brutta piega, non c’è più rispetto per nessun mestiere, è tutto mediocre. Vedo che c’è una grave mancanza di qualità, sembra che tutto debba essere fatto al minimo indispensabile. Adesso cerco di pagare l’affitto, di fare il papà, ma se fossi senza responsabilità sarei dall’altra parte del mondo, e il mio tempo passato in Italia sarebbe un bel ricordo. L’Italia è un bellissimo paese, solo che è gestito male!

URLOPOP – Quali sono i dj che secondo te ti rispettano di più?

FILIPPO – Ricky Montanari, Fabrice, Claudio Coccoluto anche dei dj giovani, come Mammarella, che è uno dei miei dj preferiti, Marcello Giordani. In Italia ci sono un sacco di bravi dj.

L’Italia è un paese dove la gente vuole divertirsi ed è il paese con il maggior numero di feste nazionali dopo il Messico, si vede che la gente non ha voglia di lavorare…

L’Italia è l’unico paese del mondo dove esiste la quattordicesima, magari esistesse anche in altri paesi. Però devi anche considerare che se lavoro 100 giorni, 70 vanno in tasse per lo stato! È strano questo paese, perché sulla carta non dovrebbe nemmeno esistere, cadono a pezzi palazzi, le strade si aprono e la gente muore, nessuno riesce a pagare, tu non vieni pagato, la legge non ti protegge, eppure funziona! Per qualche strano motivo funziona! Io che vengo dall’Inghilterra dove tutto funziona alla perfezione e non c’è tutta questa burocrazia, quando ti rendi conto che ci sono tutte queste difficoltà nel vivere la vita quotidiana, tutte queste cose ti danno un sacco di fastidio, diventa invivibile!

URLOPOP – Quali sono i tuoi musicisti preferiti?

FILIPPO – David Bowie, Morrissey e Siouxsie and the Banshees.

URLOPOP – E per quanto riguarda dj?

FILIPPO – Tecnicamente Vega, a livello tecnico è fuori di testa! Io lo visto suonare nell’88 mixava con dei nastri! In Italia mi piace molto Ricky Montanari per via del suo stile soul.

URLOPOP – Pensi che in Italia ci sia un problema di cachet per i dj?

FILIPPO – Non proprio.. penso che ci sia un problema nel distinguere un dj che vale da uno che non vale. È inutile dare 10.000 euro ad un dj se poi il locale rimane vuoto!

URLOPOP – Cosa ne pensi dei dj che prendono 50-60.000 euro a serata?

FILIPPO – Se fanno venire 5.000 paganti a 40 euro, è anche giusto. Se grazie a lui incassi 250.000 euro in una serata è giusto che il dj prenda la sua parte. Guarda che un locale come il Cocoricò senza un dj con un nome, è vuoto! Non ha una base culturale che ama il locale, si sono infilati in una trappola che li rende schiavi delle mode per sempre. Se tu metti un resident non deve suonare, deve esserci l’ospite, il guest…

URLOPOP – Un può di tempo fa ti abbiamo visto suonare all’Amami di Treviso. Cosa ne pensi della serata che hai fato li?

FILIPPO – Il locale è bellissimo, è da un po’ che volevo andare a suonare lì. Io ho suonato di venerdì, una volta arrivato al locale ero un po’ preoccupato perché era frequentato da gente un po’ più grande di quanto mi aspettassi, il che è strano, perché il venerdì dovrebbe essere la serata un po’ più facile. Il dj resident è molto bravo! Devo dire che sono riuscito a suonare dischi che non avrei mai pensato di poter mettere, ho fatto qualche pezzo furbo e alla fine tutti mi hanno fatto i complimenti, è andata molto meglio di quanto mi aspettassi. Però anche lì ho avuto impressione che la gente non ti prendesse sul serio, nessuno fa caso che ogni disco che suono lo scelgo perché piace a me, e non scegliendolo da un classifica.
Un dj che ti porta il pubblico in un locale ha la priorità su tutti gli altri, se porta cento persone può suonare anche Raffaella Carrà che avrà sempre la priorità!
Poi può succedere che un dj alle prime armi lavori gratis per fare un po’ di gavetta. Però che un novellino sostituisca un dj vero (e pagato) perché non costa nulla è sbagliato.
Anche io ad inizi carriera suonavo solo la chiusura, mentre l’apertura è una delle parti più importanti della serata. In Italia invece è l’opposto, spesso a fare le aperture mettono dei dj che non ne capiscono niente, e poi quando arriva il dj principale la serata è già rovinata…

URLOPOP – In quali locali in Italia ti sei trovato particolare bene?

FILIPPO – A Napoli, tutti i locali di Napoli! Fino a poco tempo fa avevano una cultura musicale pazzesca! Apprezzano l’atmosfera che crei, non pretendono che vai lì e metti la musica che vogliono sentire loro. Non l’ho mai capita questa cosa, se il pubblico vuole ascoltare solo determinate musiche compratevi un jukebox! Oppure dai un ipod a tutti quelli che entrano!

URLOPOP – Suoni qualche strumento?

FILIPPO – Ho suonato per tanti anni la batteria.

URLOPOP – Pensi sia utile saper suonare uno strumento per un dj?

FILIPPO – Se fai solo il dj non particolarmente, lo è invece se fai anche il produttore.

URLOPOP - Sappiamo che sei un produttore discografico davvero affermato nel panorama della musica house internazionale.

FILOPPO - Seguo una linea di cio che mi piace al momento, non ho delle regole ne seguo le mode, l'unica regola che ci deve essere un idea in tutti i miei pezzi, non soltanto ritmo o rumori. Questo concetto è l'anima delle mie produzioni e di tutto cio che metto in atto.

L'arte, ragazzi miei, sta nell'essere se stessi fino in fondo”. La frase non è mia, è passata davanti ai miei occhi stamattina mentre sfogliavo i primi quotidiani on line. Ho voluto utilizzare questo pensiero di Paul Verlaine come la frase con il quale chiudere  questa intervista. Mi pare una frase così bella e così giusta per descrivere la sensazione che mi è rimasta dopo aver parlato per due ore con il Filippo Nardi.

Essere sinceri con se stessi fino in fondo costa sempre una certa fatica. Anche perchè riuscire ad essere sé stessi nonostante tutto ha qualcosa di inspiegabile, di artistico... 

2015

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